8 MARZO, FESTA DELLA DONNA.
ORE 7:30
Non sono ancora scesa dal letto e già non sopporto questo giorno.
Intendiamoci, non è per la ricorrenza in sè, assolutamente giusta e importante, piuttosto per quello a cui si è ridotta questa ridicola giornata: un puttanaio.
Ovviamente parlo di tempi normali, non di un anno come questo, dove bisogna accontentarsi di sbronzarsi di nascosto con la testa infilata nel frigorifero.
Comunque, solitamente l’8 marzo, orde di donne, soprattutto sopra la quarantina abbondante (altrimenti dette tardone) si ritrovano per uscire insieme dimenticando a casa la biancheria intima e ogni briciolo di decenza.
Vanno nei locali scordando che per 364 giorni all'anno sono delle affidabili e meste madri di famiglia e sbavano di fronte a big jim unti come anguille che mettono in scena degli spogliarelli più tristi del pubblico che assiste. Bleah.
E poi, vogliamo parlare della mimosa? Insomma, io amo i fiori, ma la mimosa? Che roba è? Non emana alcun profumo e dopo mezz'ora che te l'hanno regalata è già rinsecchita. L'unica mimosa che voglio è quella di Pan di Spagna e crema. Molta, moltissima crema.
ORE 10.00 UFFICIO
DRIIIIIIINNNNNNN
"Auguri splendida donna!!"
"Ciao nonna, auguri anche a te. Sai, io non amo molto questa ricorrenza..."
"Sì sì, lo so bene. Ma è una buona occasione per festeggiare"
"Ah, ok, allora evviva!"
"Senti sciocchina, ti ho chiamata perchè volevo raccontarti una cosa. Ieri stavo andando da Stella, sai la poveretta soffre di reumatismi e le ho portato delle pastiglie fantastiche che mi ha consigliato il mio istruttore di pilates. Anzi, dovresti..."
"Ehm, nonna, vieni al dunque. Sono in ufficio."
"Ah, sì, giusto. Dicevo, ero sotto casa di Stella e ho incontrato Julian Bales. Ti ricordi di lui?"
"Certo che mi ricordo, Bonnie. Io e Julian siamo stati fidanzati per cinque anni durante l'università."
"Eh già. Bei tempi..."
"Io non lo direi. Insomma, era una palla assurda. Mi obbligava ad andare a quei maledetti ritrovi di giocatori di biliardo e ci restavamo per un'eternità. Indossava quegli orrendi maglioncini color natura morta con lo scollo a V, ma ti pare? No, no, era una battaglia persa. E poi non sapevo mai di cosa parlare con lui."
"Oh, beh, non mi sembrava tanto male. Insomma, è un bel ragazzo, molto educato. Un gran bel tipo. Certo, i maglioncini erano inguardabili, però avresti potuto modificare un pochino i suoi gusti con il tempo..."
"Ne dubito. Era veramente un caso disperato."
"Comunque, si è sposato e ha avuto un bambino. Un maschio, mi sembra. Era davvero molto felice mentre me ne parlava. E ha detto di portarti i suoi saluti"
"Beh, grazie, sono molto contenta per lui. Avrà trovato l'anima gemella."
"Sai, ci ho riflettuto su, Olly. Mi chiedevo se forse tu non sia stata un tantino avventata a lasciarlo così. A posteriori si è sicuramente rivelato un'ottima persona..."
"Nonna, non ci pensare nemmeno per scherzo. Sarei morta di noia con uno come Julian. L'averlo lasciato è stata una grande fortuna per me. "
"Sì sì, vedo..."
"Senti, smettila Bonnie. Non faceva per me. Punto. Il fatto di essere diventato padre e di essere una brava persona non lo fa apparire come l'uomo dei miei sogni. Piuttosto sola."
"Oh, fai come ti pare. Abbiamo news sul piano avvocato in partenza per gli USA?"
"No, purtroppo no."
"Non fa nulla, tesoro. Niente nuove, buone nuove. Non tutto è perduto."
"Grazie, nonna. Ora torno al lavoro."
"Ok, ciao Olly"
Posso accettare tutto, ma i maglioncini color natura morta no. Non transigo.
E stasera preparo la Mimosa. Ecco la ricetta in diretta dal mio blog preferito, Ho voglia di dolce.
Tanti auguri belle donne!!!
Notte
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